Comincia a prendere una piega interessante l’annata del Milan, che conferma l’ottimo stato di salute e centra il primo obiettivo stagionale. Dopo lo 0-1 dell’andata, il match di San Siro è ancora più semplice del previsto per Mihajlovic, che al 24′ – sul risultato di 2-0 – può già rilassarsi e godersi il ticket per la finale del prossimo 21 maggio. I rossoneri scendono in campo con un mix di titolari e riserve. In porta c’è Abbiati, a centrocampo tocca a Poli ma gli osservati speciali sono in attacco, dove parte dall’inizio la coppia Menez-Balotelli. L’avvio promette occasioni e intensità: Honda, servito dall’ottimo Kucka, manda alto a porta vuota (7′) e poco dopo Abbiati salva tutto su Fischnaller (9′). Il botta e riposta scalda per bene la partita e mette sull’attenti soprattutto i rossoneri, che per non correre rischi spingono dall’inizio e archiviano presto la pratica. L’1-0 di Menez nasce da una combinazione tra Balotelli e Honda, il quale pesca in profondità il francese: destro secco e palla all’angolino (20′). Quattro minuti dopo arriva il bis firmato Romagnoli, che sugli sviluppi di un corner infila la sua prima rete da milanista: Kucka colpisce di testa e serve il difensore, bravo a segnare da pochi passi (24′). L’Alessandria, come confermato dalla flessione avuta nel proprio campionato, è un’altra cosa rispetto a un mese fa. Più timido, più impreciso, più impaurito e più fermo sulle gambe. I grigi accennano qualche ripartenza, ma ogni volta che il Milan alza il ritmo, negli ultimi 20 metri, sono guai seri. Il 3-0 è una passeggiata: Honda innesca Poli sulla destra, cross al centro e Menez timbra la doppietta (39′). La ripresa, poco più di un’amichevole, offre a Romagnoli l’occasione per il bis personale (80′) e a Balotelli la possibilità di levarsi un po’ di polvere dopo un periodo non troppo semplice: la gara di SuperMario non è certo esaltante, ma la rete nel finale può iniettargli un bel po’ di fiducia e magari anche coraggio.