Sono cresciuto con il mito di mio padre Cesare. Il giorno dell’esordio in prima squadra mi disse: “Bravo figlio mio, oggi hai fatto un primo passo… Ti auguro di vincere più di me, e di alzare proprio come me, almeno una volta nella vita, una Coppa dei Campioni da capitano, perché è una sensazione stupenda”. Da quel giorno, cercai di migliorarmi sempre il più possibile per poter diventare un giorno il capitano del mio Milan. Quando alzai la Champions League con la fascia al braccio a Manchester, pensai immediatamente a lui. Finita la partita, presi il cellulare e vidi che c’erano moltissime chiamate, tra cui quelle di mia moglie, e svariati messaggi di complimenti. Tra tutti quei messaggi, il primo era quello di mio padre. Aprii la casella, e con mio stupore lessi che c’era scritto: “Paolo sono orgoglioso di te. Papà”. Non mi aveva mai fatto un complimento… Era fatto così lui. Pensai, se Papà ha perso 2 minuti della sua vita per scrivermi questo, vuol dire che ho fatto veramente qualche cosa di importante…Tutta la squadra stava festeggiando, ma in quel momento, mi passò davanti tutta la carriera. Lasciai i miei compagni, e rimasi seduto per pochi minuti a rileggere e rileggere quel messaggio. Avevo raggiunto il sogno di mio Padre, quello di alzare la Champions da capitano proprio come lui. È stato sempre il mio esempio… È un padre silenzioso, che si faceva capire solo con uno sguardo. È stato il mio mito, e continuerà ad esserlo per sempre. Se sono diventato quello che sono oggi, il merito è tutto il suo”.
Notte fonda per il Milan. A Bergamo l’Atalanta vince 2-1 con merito, grazie ai gol di Pinilla e Gomez. Vantaggio iniziale per i rossoneri con il rigore trasformato al 3′ da Luiz Adriano. La rimonta nerazzurra porta le firme di Pinilla (rovesciata al 44′) e di Gomez, che timbra il gol vittoria al 62′. L’Atalanta si porta al riparo dalla zona retrocessione mentre i rossoneri ora vedono il sesto posto minacciato dal Sassuolo, staccato solo di un punto.
Finisce senza reti l’anticipo all’ora di pranzo di Serie A tra Chievo e Milan. Gli uomini di Maran si godono lo 0-0 che si traduce in punto fondamentale per la salvezza mentre i rossoneri, nel primo tempo salvati dalle parate di Abbiati subentrato all’infortunato Donnarumma, recriminano per la traversa di Abate e il palo di Bertolacci nella ripresa perdendo terreno nella corsa all’Europa.
Il Mapei Stadium si conferma tabù per il Milan, che perde 2-0 contro il Sassuolo e dice addio alle residue speranze di terzo posto. Rossoneri padroni del campo nei primi 25′, con occasioni a ripetizione per Honda, Antonelli e Kucka. Al 27′ sono però i neroverdi a passare con Duncan. Il Milan sparisce dal campo e al 72′ Sansone raddoppia. Mihajlovic protesta per un fallo di Biondini su Bertolacci e viene espulso. La Roma, terza, è a 9 punti.
Comincia a prendere una piega interessante l’annata del Milan, che conferma l’ottimo stato di salute e centra il primo obiettivo stagionale. Dopo lo 0-1 dell’andata, il match di San Siro è ancora più semplice del previsto per Mihajlovic, che al 24′ – sul risultato di 2-0 – può già rilassarsi e godersi il ticket per la finale del prossimo 21 maggio. I rossoneri scendono in campo con un mix di titolari e riserve. In porta c’è Abbiati, a centrocampo tocca a Poli ma gli osservati speciali sono in attacco, dove parte dall’inizio la coppia Menez-Balotelli. L’avvio promette occasioni e intensità: Honda, servito dall’ottimo Kucka, manda alto a porta vuota (7′) e poco dopo Abbiati salva tutto su Fischnaller (9′). Il botta e riposta scalda per bene la partita e mette sull’attenti soprattutto i rossoneri, che per non correre rischi spingono dall’inizio e archiviano presto la pratica. L’1-0 di Menez nasce da una combinazione tra Balotelli e Honda, il quale pesca in profondità il francese: destro secco e palla all’angolino (20′). Quattro minuti dopo arriva il bis firmato Romagnoli, che sugli sviluppi di un corner infila la sua prima rete da milanista: Kucka colpisce di testa e serve il difensore, bravo a segnare da pochi passi (24′). L’Alessandria, come confermato dalla flessione avuta nel proprio campionato, è un’altra cosa rispetto a un mese fa. Più timido, più impreciso, più impaurito e più fermo sulle gambe. I grigi accennano qualche ripartenza, ma ogni volta che il Milan alza il ritmo, negli ultimi 20 metri, sono guai seri. Il 3-0 è una passeggiata: Honda innesca Poli sulla destra, cross al centro e Menez timbra la doppietta (39′). La ripresa, poco più di un’amichevole, offre a Romagnoli l’occasione per il bis personale (80′) e a Balotelli la possibilità di levarsi un po’ di polvere dopo un periodo non troppo semplice: la gara di SuperMario non è certo esaltante, ma la rete nel finale può iniettargli un bel po’ di fiducia e magari anche coraggio.
Il Milan continua la corsa in campionato, batte 1-0 il Torino a San Siro e raccoglie il nono risultato utile consecutivo in serie A. Ai rossoneri basta la girata di sinistro di Antonelli al 44′ del primo tempo per avere la meglio sui granata, che sbattono sulle parate di Donnarumma decisivo due volte su Immobile. Nel primo tempo una traversa di Honda, nella ripresa annullato il 2-0 per fuorigioco di Bacca.
Nel big match della 26^ giornata, Napoli e Milan pareggiano 1-1, un risultato che impedisce agli azzurri di sorpassare la Juventus in vetta e al Milan di tenere il passo di Fiorentina, Roma e Inter. Il match è deciso nel primo tempo: Insigne beffa Donnarumma al 39′, Bonaventura pareggia al 44′. Nella ripresa palo di Mertens. Espulso Sarri per proteste.
Continua il buon momento del Milan. I rossoneri, nel lunch match della 25ª giornata di Serie A, si impongono per 2-1 in casa contro il Genoa, grazie alle reti di Bacca e Honda. Non basta la rete nei minuti finali di Cerci. Per i ragazzi di Mihajlovic si tratta del 7° risultato utile consecutivo (4 vittorie e 3 pareggi), che consentono alla formazione milanese di rimanere attaccata al gruppo in lotta per il terzo posto. I rossoneri, inoltre, sfatano il tabù Genoa, squadra contro la quale perdevano da 3 sfide consecutive in campionato. Per il Grifone, invece, questo è il 5° turno senza vittorie (3 pareggi e 2 sconfitte). La vittoria odierna fortifica il 6° posto del Milan a quota 43, lasciando i rossoneri nella scia del 3° posto. Situazione dura, invece, per il Genoa: 16° a 25 punti.
Dopo due vittorie di fila, il Milan frena a San Siro contro l’Udinese (1-1) e non approfitta dei mezzi passi falsi di Fiorentina e Inter. I rossoneri sprecano una grande occasione per avvicinarsi al terzo posto, nonostante le molte occasioni da gol create nel secondo tempo. Sblocca Armero, ex di turno, dopo un doppio miracolo di Donnarumma. Nella ripresa arriva il pari di Niang. Bacca sbaglia il 2-1 e Bertolacci centra una traversa nel finale.