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THEO ILLUMINA IL DIAVOLO
Theo Hernandez risolleva il Milan. A distanza di quasi due mesi dall’ultimo successo esterno (1-2 in casa del Genoa), i rossoneri espugnano il Tardini e danno un calcio alla crisi. Contro il Parma arriva una vittoria meritata per la mole di gioco prodotta dalla squadra di Pioli, che però trova il gol partita a soli due minuti dal 90′ approfittando di un rimpallo favorevole in area. Al Diavolo manca ancora la giusta cattiveria gli ultimi metri, dove Piatek – in ombra e sostituito nella ripresa – e compagni devono imparare a finalizzare meglio quanto costruito dalla squadra
PAURA DI VINCERE
Milan e Napoli non sono andati oltre l’1-1 nel secondo anticipo della 13^ giornata di Serie A. A San Siro le due squadre si sono spartite la posta in palio, prendendo un punto che non aiuta ad uscire dalle rispettive crisi. E’ successo tutto nel giro di cinque minuti: al 24′ Lozano sigla di testa il vantaggio del Napoli ribadendo in rete il pallone dopo la traversa di Insigne. Al 29′ Bonaventura firma il pari con un destro da fuori.
SU LA TESTA
La Juventus batte 1-0 il Milan nel posticipo della 12^ giornata di Serie A e va alla sosta per le nazionali in testa alla classifica. Sfida complicata per i bianconeri allo Stadium, risolta al 77′ da una giocata da campione di Dybala al limite dell’area: l’argentino, entrato al posto di Ronaldo a inizio ripresa, salta Romagnoli e infila l’angolino. Buona prova del Milan di Pioli, più volte vicino al gol con Piatek e Calhanoglu, ma ancora battuto.
SEMPRE PIU’ GIU’
Senza testa, senza cuore, senza qualità e condannato da errori madornali. Il Diavolo a Roma sprofonda all’Inferno e – anche senza Halloween alle porte – vede davvero le streghe. La cura Pioli (un punto in due giornate) non ha ancora portato frutti e ora la classifica fa davvero paura: il Milan è a +3 dalla terzultima e il calendario non viene di certo in soccorso. Giovedì a San Siro arriva la Spal, prima del trittico di fuoco contro Lazio, Juventus e Napoli. I tifosi sono sconcertati e torna di tendenza #PioliOut.
LA GRANDE BEFFA
Comincia con un pareggio amaro l’avventura d Stefano Pioli sulla panchina rossonera. A San Siro il Milan non va oltre il 2-2 contro il Lecce e viene gelato al 92′ da una botta di Calderoni. Diavolo avanti al 20′ con Calhanoglu, il migliore in campo. Nella ripresa i salentini trovano il pari con Babacar, lesto a insaccare dopo essersi fatto parare il rigore da Donnarumma (62′). All’81’ Piatek si sblocca su azione, prima della beffa finale.
UNA BOCCATA DI OSSIGENO
Vince il Milan che nell’anticipo della 7^ giornata di Serie A batte 1-2 in rimonta il Genoa, mettendo fine a una serie di tre sconfitte consecutive. Rossoneri sotto nel primo tempo per una papera di Reina su calcio di punizione di Schone al 41′. Reazione nella ripresa con gli ingressi di Paquetà e Leao; il brasiliano manda in porta Hernandez per l’1-1 e il portoghese guadagna il rigore segnato da Kessie. Al 93′ Reina para un rigore a Schone.
UN SALTO NEL BUIO
Sconfitta pesante per il Milan, che crolla in casa contro la Fiorentina nel posticipo domenicale della sesta giornata. A San Siro finisce 3-1 per la squadra di Montella, che sblocca al 14′ con Pulgar (rigore) e raddoppia al 66′ grazie a Castrovilli. Donnarumma respinge un rigore a Chiesa (70′), poi Ribery cala il tris al 78′. L’unico squillo rossonero porta la firma di Leao (80′). Milan in 10 dal 55′ per il rosso a Musacchio.
INCUBO DERBY
Continua il percorso netto dell’Inter in Serie A. A San Siro la squadra di Conte batte 2-0 il Milan e centra la vittoria anche nel derby, allungando in vetta a punteggio pieno. Nel primo tempo i rossoneri si aggrappano a Donnarumma, D’Ambrosio centra un palo e il Var annulla un gol di Martinez, poi i nerazzurri affondano il colpo nella ripresa. Brozovic sblocca il match al 49′ grazie anche a una deviazione di Leao, poi Lukaku raddoppia al 78′.
IL PISTOLERO E’ TORNATO
Il pistolero Piatek ha ricaricato le pistole, non senza polemica, dopo un’estate a digiuno di gol e questa probabilmente è l’unica buona notizia che il Milan si porta a casa da Verona insieme ai tre punti soffertissimi. Il nuovo Milan di Giampaolo per ora non si vede, fa fatica e scende in campo con gli stessi interpreti della scorsa stagione (11 su 11 titolari a Verona). Il gioco – marchio di fabbrica sventolato durante l’estate – non c’è, ma anche la condizione fisica latita e i nuovi, beh quelli si sono visti solo a sprazzi. All’orizzonte c’è l’Inter di Conte capolista, forse lo scoglio più duro emotivamente e tatticamente da superare in questo momento: un crocevia fondamentale per l’annata rossonera che con sei punti raccolti nelle prime tre giornate, frutto di tre 1-0 (due a favore e uno contro), rischia già di essere in salita.